Il fascino di antichi caseggiati che raccontano la storia dell'isola di Salina
Le Casette di Malfa nascono dal restauro conservativo di due caseggiati del ‘800, soggiorno per lo più estivo degli abitanti del luogo, adibiti anche a magazzini per la conservazione dell’uva, dei capperi di Salina e degli altri prodotti della terra.
Testimone della storia di questo podere è il palmento originale perfettamente ripreso e conservato nella Casetta che prende il nome dalla vasca di pigiatura dell’uva per la successiva trasformazione in mosto. Le uve coltivate per tradizione sull’isola sono la Malvasia e il Corinto, da cui i celebri vini a cui più recentemente si sono aggiunti altri vitigni come il Catarratto e l’Inzolia.
L’intervento di ristrutturazione - i ruderi di alcune vecchie pulere sono ancora presenti e ben visibili - è stato compiuto in due tempi sui due caseggiati che costituivano il podere, l’ultimo dei quali completato a maggio 2017.
L’intervento è stato pensato nel rispetto dell’architettura eoliana originale, quindi con ampie terrazze con pulere, bisuoli e cannucciato, cotto siciliano, ceramiche siciliane in alcune cucine e con particolare attenzione per il comfort e la sobrietà: i muri in pietra locale, così come le finiture conferiscono identità, unicità e fascino indimenticabile all’intera struttura.
IL CASEGGIATO PRIMA DEL RESTAURO
La quiete magica del giardino privato
Anche il giardino ha voluto preservare l’identità del luogo: piante di cappero originali sono state preservate dall’intervento di ristrutturazione, così come il secolare arancio e gli alberi di fichi di oltre 50 anni.
Gli oltre 1.500 metri quadri di giardino, sono parte intensa del soggiorno, vissuti quotidianamente dagli ospiti per la lettura di un libro, per godere della brezza pomeridiana, gli aperitivi al tramonto e la volta di stelle.